Vivere a Lanzarote: la storia di Silvia e Diego

Silvia e Diego. Una storia simile a quella di tanti altri imprenditori italiani: tanto lavoro e di contro poche gratificazioni e tante tasse. La soluzione per poter vivere meglio? Un trasferimento. La destinazione? Lanzarote: l’inizio di una nuova storia. Una nuova vita.
La nostra storia è simile a quella di tanti altri in questo periodo. Io e il mio compagno Diego, entrambi imprenditori in Italia in due differenti settori, eravamo stufi di lavorare come pazzi per regalare poi allo Stato quasi tutto il frutto del nostro lavoro. Per non parlare del costo della vita che, da noi in Trentino, era ed è praticamente insostenibile. Così abbiamo cominciato a valutare un trasferimento e siamo rimasti allettati dalla fiscalità delle Canarie.

Tra tutte le isole abbiamo scelto Lanzarote perché è quella più piccola, la più raccolta, dove a prevalere sono il mare, il vento e la natura selvaggia e non i mostri di cemento a picco sulle scogliere o le orde di turisti in vena di fare festa come magari succede a Tenerife o a Gran Canaria. In più abbiamo una ragazzina e volevamo che crescesse in un ambiente più sano, dove non bisogna essere vestiti con abbigliamento di marca dalla testa ai piedi per essere qualcuno, e soprattutto volevamo che vivesse in un posto tranquillo, a differenza di Trento, dove ormai dopo le sei di sera non si può più uscire da soli.

Per quel che ci riguarda, abbiamo vissuto bene il trasferimento, senza grossi traumi o difficoltà, anche perché il mio compagno è argentino e quindi non abbiamo avuto problemi dato che padroneggiava la lingua. Io poi sono un tipetto sveglio che non si lascia scoraggiare, ho fatto la “muta” per un mese, dopodichè già comprendevo quel che mi si diceva, ho anche cercato un corso di spagnolo per stranieri e l’ho seguito per tutta la sua durata. Il corso, che tra l’altro era completamente gratuito perché organizzato dal Cabildo, mi è servito molto, come mi è stata di grande aiuto la coppia di amici spagnoli che abbiamo conosciuto dopo pochi mesi che eravamo qui. Lei, la mia amica Tania, ha avuto moltissima pazienza con me. Le prime volte che ci vedevamo io le parlavo mezzo italiano e mezzo spagnolo e lei, poverina si è sempre sforzata, imparando addirittura un po’di italiano.

Sull’isola siamo italiani un po’anomali, perchè non abbiamo aperto nessun ristorante o bar (ben inteso, nulla togliendo a chi lo ha fatto), ma continuiamo con il lavoro di Diego, che gestisce un’attività online, lavorando per la maggior parte con clienti italiani. Qui la cosa positiva è che si pagano le tasse e l’iva, ma in giusta misura, anche se i canari si lamentano e, quando lo fanno, sorrido ripensando a quanto si mangiava del mio guadagno lo Stato italiano. Gli italiani che si sono trasferiti sull’isola sono molti, sono aumentati vertiginosamente da quando noi siamo qui (novembre 2013) e purtroppo come sempre accade, ad emigrare molte volte sono persone disperate, che decidono di investire i propri risparmi, allettati dalla classica favola del baracchino di gelati sulla spiaggia che porterà fortuna. Ho visto tantissime persone arrivare ed andarsene dopo qualche mese perché, finita la novità e finiti quei pochi soldi che avevano da parte, si sono scontrate con la realtà dell’isola: un’isoletta piccola, in crisi come tutta l’Europa, dove se non sai le lingue è molto difficile trovare lavoro, poichè l’economia locale è basata quasi esclusivamente sul turismo. Insomma, non è una realtà facile. Io e Diego, il mio compagno, abbiamo creato due gruppi Facebook (Italiani che vivono a Lanzarote e Gente de Lanzarote ) nei quali, grazie all’aiuto di altri utenti volenterosi che vivono qui, tentiamo di fare della sana e corretta informazione. Nei nostri gruppi, specie in Italiani che vivono a Lanzarote, spieghiamo quotidianamente com’è la vita sull’isola, quali sono le problematiche relative ai trasferimenti, gli ostacoli, ma soprattutto raccontiamo quanto sia difficile trovare un lavoro, una casa, ma anche quanto sia bello e tranquillo questo angolo di mondo. Insomma, facciamo vedere entrambi i lati della medaglia, senza indorare la pillola a nessuno, dato che nessuno di noi ha scopi personali nascosti. Il mio intento è quello di creare una piccola comunità italiana che viva alle Canarie, rispettando le regole e gli usi e i costumi locali, non dimenticando però le proprie origini. Creare una piccola comunità è senza dubbio importante per dare ai nuovi arrivati, ma anche ai residenti che sono qui da anni, dei punti di riferimento validi per ogni evenienza, soprattutto perché i consigli vengono dati da persone disinteressate, inserite nella comunità e conosciute; ma è anche un bel modo di “ammortizzare” lo shock del trasferimento, per sentirsi tutti a casa già dopo poco tempo e non dopo un paio d’anni. Dopo mille peripezie e molte delusioni, ora abbiamo creato un gruppo d’amici, tutti conosciuti attraverso il gruppo, che nel fine settimana e durante le feste si ritrova per stare assieme e divertirsi. Abbiamo trascorso insieme le feste di Natale, vivendo dei momenti importanti e bellissimi, momenti che hanno allontanato la nostalgia di parenti e amici di vecchia data, rimasti in Italia.

L’isola si sta espandendo, sta cambiando, aumentano i negozi e quindi la concorrenza e i prezzi scendono un pochino. Un esempio su tutti: prima che arrivasse la catena spagnola di supermercati Mercadona, 8 litri d’acqua all’Hiperdino (catena di super leader in Canaria) costavano 1.10 euro. Arrivato Mercadona, che ha gli 8 litri di acqua a 0,95 centesimi, il bottiglione da Hiperdino è passato a 0,94 centesimi! Pazzesco eh? Comunque, va bene un po’di concorrenza, va bene qualche negozio in più, ma Lanzarote è bella proprio perchè è così, con paesi e cittadine piccole, senza tanti centri commerciali e caos. Voglio egoisticamente sperare che ad un certo punto si fermerà, altrimenti diventerà come Tenerife e andrebbe a perdere tutto il suo fascino. Credo che l’isola di Lanzarote non sia per tutti, anzitutto perché è un’isola e quindi non tutti riescono a tollerare di vivere “rinchiusi” e poi perché è un posto che non offre molti divertimenti o svaghi. C’è un solo centro commerciale, non ci sono molte discoteche e quelle che ci sono non sono esattamente come quelle che si possono trovare a Riccione, forse assomigliano di più a quelle che ci sono sul lungomare di Rimini. Qui devi amare il contatto con la natura, noi ad esempio siamo amanti della mountain bike e dell’escursionismo e abbiamo percorso tutta l’isola a destra e sinistra, visitando posti meravigliosi raggiungibili solo a piedi o con la bicicletta. E coroniamo sempre queste meravigliose gite con un bel pranzetto in qualche localino caratteristico se lo troviamo, altrimenti un panino e via. Questa è Lanzarote, un angolo di mondo meraviglioso per gli amanti della tranquillità e della natura. Chi ama il caos, la città, la vita notturna e i negozi fashion non è fatto per Lanzarote!

 Silvialavecchia@yahoo.it

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A cura di Nicole Cascione