La leggenda di Olivina, la pietra verde di Lanzarote

 

L’Olivina é la splendida pietra semipreziosa di color verde trasparente che, in contrasto con il nero della terra vulcanica, rappresenta Lanzarote. Da noi è piú conosciuta come Peridoto, ma si tratta della stessa pietra.

Di seguito la leggenda che si racconta a Lanzarote sulla comparsa di questa splendida gemma.

La leggenda di Olivina

Racconta la leggenda che moltissimi anni fa, quando la nera terra dei vulcani di Lanzarote nascondeva ancora fuoco vivo, i contadini vivessero tra le scogliere sulla riva del mare.

Tra tutti i contadini girava voce che le capre migliori fossero quelle del contadino Tomás, un vecchio che viveva nei pressi di Playa Papagayo, cui tutte le estati faceva visita la nipotina Olivina, una ragazzina vivace e piuttosto distratta, ma che incantava il nonno con i suoi verdissimi occhi brillanti.

pendente lanzarote diavolo

Ogni mattina Tomás usciva presto con le sue pecore, per portarle a pascolare in posti nascosti, che nessuno conosceva, e che facevano crescere le sue pecore robuste e sane.

Un giorno, peró Tomás fece ritorno a casa con una fortissima insolazione, e di lui si prese cura Olivina, cui Tomás affidó anche il pascolo delle capre.

Questo non prima si raccomandarle “Non permettere che succeda nulla a nessuna di loro, riportale a casa sane e salve, mi raccomando”. Olivina lo rassicuró e quindi uscí lungo il percorso che il nonno le aveva insegnato.

Durante il tragitto, peró, Olivina si distrasse e si fermó a raccogliere dei fiori, ed in quel momento una delle capre scappó, per andare a finire su un crinale scosceso, senza potersi muovere.

Olivina corse verso l’animale, che peró si spaventó e cadde nel precipizio.

lava olivina

La giovane scese sulla riva, ed inizió a piangere tanto forte che le sue lacrime, di un verde intenso come i suoi occhi, non si scioglievano nemmeno a contatto con il mare.

I gabbiani, guardiani del cielo inviati dalla Dea Timanfaya, raccolsero queste piccole ma dense lacrime verdi, e le portarono alla dea. Timanfaya, commossa da tanto dolore, ordinó loro si seppellire queste verdi, solide lacrime tra le nere terre dei vulcani, perché scaldassero e sciogliessero quel dolore.

Fu cosí che nacque la gemma dell’Olivina: dall’incontro tra la pietra e le lacrime della giovane, che altro non é che l’unione tra l’uomo e la terra.