Vivere a Lanzarote: la storia di Massimo

Mollo tutto e mi trasferisco a vivere a Lanzarote: la storia di Massimo Pisetta. Iniziare una nuova vita alle Canarie: Isola di Lanzarote. 

«Da un paio d’anni desideravamo cambiare rotta, trovare un luogo dove vivere che fosse ancora a misura d’uomo, con limitato stress, nessuna necessità d’apparire piuttosto che essere, un piccolo paradiso, in buona sostanza. Abbiamo valutato molte possibilità, alcune isole subtropicali, Capo Verde, la Thailandia, il Sud Africa, ma, pur essendo luoghi dal fascino indiscusso, erano discretamente lontani dall’Italia; le Canarie, invece, sono sufficientemente vicine e sono in Europa, cosa che per noi ha un peso notevole. I voli poi, per chi volesse venire a trovarci, hanno prezzi tutt’altro che proibitivi, insomma, le Canarie avevano tutto quello che stavamo cercando. La vera avventura è iniziata a gennaio di quest’anno…»

L’avventura di Massimo e Beatrice, fotografi professionisti che da novembre si sono trasferiti a Lanzarote, su di un’isola che ha regalato loro la tranquillità e la serenità che in Italia avevano perso.

Massimo, raccontaci qualcosa sui momenti che hanno preceduto l’inizio della vostra avventura…

Con Beatrice, a fine dell’anno scorso, abbiamo iniziato a leggere in internet tutto il possibile sulle isole Canarie, siamo entrati a far parte di decine di gruppi e forum che parlavano dell’argomento, perché ci siamo resi conto che la vita in Italia era diventata troppo stressante, le imposizioni fiscali stavano tarpando le ali della nostra passione e della nostra creatività ed il negozio di fotografia stava, pian piano, mangiandoci, rendendoci schiavi d’un fisco sempre più insostenibile. Ci siamo resi conto che era questo il momento esatto per mettere in pratica quello che desideravamo tanto.

In quattro e quattr’otto abbiamo prenotato due settimane di vacanza esplorativa a Tenerife in quanto dall’Italia ci sembrava potesse essere, assieme a Lanzarote, il nostro luogo ideale.

A giugno poi, altra vacanza esplorativa a Lanzarote. Ed è stato amore a prima vista, anche se ammetto che il paese di Los Cristianos a me è piaciuto moltissimo. Quest’isola è quella perfetta per noi, a misura d’uomo, con ritmi giustamente tranquilli, panorami mozzafiato, una luce strepitosa, tramonti da favola e la giusta presenza d’animali selvatici, per soddisfare appieno la mia passione di fotografo naturalista.

Da quel momento abbiamo capito che Tenerife non era la nostra isola, lo era invece Lanzarote.

Da quando avete deciso di trasferirvi a quando avete messo piede sull’isola quanto tempo è trascorso? Come avete pianificato il vostro trasferimento?

Rientrati in Italia a fine giugno, abbiamo iniziato a predisporre tutto per poter partire. Abbiamo prima venduto il negozio a Bolzano, iniziato a fare pacchi con le nostre cose, deciso cosa ci saremmo portati insieme e cosa no, ceduto l’appartamento a mio figlio e alla sua compagna. Nel frattempo ho fatto un altro breve viaggio a Lanzarote, una settimana ad inizio settembre, mentre Beatrice, in Italia, perfezionava la cessione del negozio. Durante quei giorni ho valutato alcune situazioni alloggiative che avevamo visto su internet, trovando ben poco che valesse veramente la pena. Gli standard alloggiativi dell’isola sono abbastanza lontani da quelli a cui siamo abituati. Terminati gli ultimi preparativi, caricato il container con i nostri scatoloni e la nostra vettura, abbiamo preso l’aereo e siamo atterrati, con il solo biglietto d’andata, all’aeroporto di Arrecife il 6 novembre 2013. E’ questa la data dell’inizio della nostra seconda vita, la nostra vita a Costa Teguise. Mi sembra giusto, a questo punto, rendere merito a tre amici che ci hanno dato ben più di una mano a realizzare il nostro cambio di vita in poco più di cinque mesi, assistendoci sia nella gestione del trasporto del container che in mille altre cosa qui sull’isola, quindi, in ordine sparso, vorremmo ringraziare moltissimo Paola, Fulvia e Gaspare. Senza di loro i tempi per arrivare qui si sarebbero dilatati moltissimo. Grazie ragazzi!

In Italia qual’era la vostra occupazione?

In Italia eravamo titolari di un negozio di fotografia, con annesso ampio studio fotografico. La nostra attività era improntata più alla stampa fotografica, gadget e fotolibri che alla mera vendita di materiale fotografico. Realizzavamo servizi in studio per book fotografici o personal portfolio, servizi per cerimonie ed avvenimenti, organizzavamo inoltre corsi di fotografia per principianti ed esperti, corsi d’elaborazione fotografica digitale, workshop e Photo Tour. Avevamo anche fondato un’associazione culturale fotografica, di cui ero il presidente, completamente dedicata alla fotografia e con la quale organizzavamo concorsi ed uscite fotografiche e riunioni con cadenza mensile.

Ed ora invece, di cosa vi occupate sull’isola?

Per ora ci stiamo ambientando, stiamo prendendo possesso dell’isola come dico io, stiamo andando a scovare i luoghi meno turistici dove scattare fotografie, cercando i supermercati con la miglior offerta di frutta, verdura, pesce. Insomma, ci stiamo dando il tempo per conoscere bene la nostra nuova casa fin negli angoli più nascosti.

A proposito di “angoli”, quali sono quelli più belli dell’isola?

Angoli belli a Lanzarote ce ne sono molti, i miei sono angoli visti attraverso l’occhio d’un fotografo: El Golfo all’imbrunire, la salina abbandonata di Guatiza alle prime luci dell’alba, la spiaggia di Orzola, la spiaggia di Famara (la parte all’estremo sud ed all’estremo nord), le saline del Janubio soprattutto nella parte verso Playa Blanca, il relitto della nave tra Costa Teguise ed Arrecife, la piana di Teseguite e moltissimi altri. Sono luoghi per noi meravigliosi, magari ad un “semplice” turista non direbbero molto, ma noi vediamo le fotografie che potremmo scattare in quei luoghi o la tranquillità di un pomeriggio in una spiaggia isolata e difficilmente raggiungibile. La tranquillità è impagabile e qui di tranquillità ce n’è molta, lontano da Playa Blanca o Puerto del Carmen.

Nei vostri sopralluoghi iniziali, cosa vi ha catturato del posto, tanto da indurvi a restare?

La bellezza del paesaggio, la cura nella gestione del bene pubblico, il criterio nell’edificare, improntato principalmente alla conservazione e non solo all’ampliamento selvaggio dei metri cubi, la varietà delle spiagge, la bellezza insita nell’apparente brullità della lava, nei contrasti tra il cielo ed il mare, e soprattutto, nella luce, una luce fantastica per la fotografia, una luce che, come diceva un vecchio adagio, “se non la vedi non ci credi”, una luce che avvolge tutto il paesaggio, le case, i vulcani, le rocce laviche, una luce che incanta.

Cosa apprezzate maggiormente di Lanzarote?

La tranquillità nella vita di tutti i giorni.

Quali sono i pregi e i difetti del posto in cui vivete?

Pregi: oltre a quelli elencati prima, direi la possibilità di mangiare il pesce appena pescato a volontà, la quasi assenza di traffico, il ritmo lento della vita che non ti costringe ad affannose corse per arrivare, l’alzarsi la terza domenica d’avvento alle 10 e fare colazione in terrazza con solo una t-shirt, cenare a Casa Tomas mangiando pesce stando seduti quasi dentro l’oceano e spendere 15 euro.

Difetti: come in ogni luogo anche qui la sabbia è sabbia, non oro. La burocrazia che ti fa impazzire se reagisci; gli uffici che a volte aprono a volte no e tu non saprai mai il perché; i turisti che sovente esasperano l’italiano che conduce una vettura (non me ne vogliano, ma chi ha avuto a che fare con il turista tedesco medio in Alto Adige sa di cosa parlo); la tecnologia (di cui sono “drogato”) che non c’è o almeno non c’è quella che vorrei; l’Apple Store che qui non spedisce.

Molti poi lamentano il fatto che qui vi sono persone che vengono solo per cercare (sovente riuscendoci) di fregare il prossimo, ma mi domando se, quelli che si sentono frodati, in Italia si fidino del primo venuto, se affidino i loro risparmi a chi millanta, senza prove, di essere il miglior broker del globo.

Qui, come in tutti i posti del mondo, ci sono persone corrette che ti sono amiche solo per il gusto di esserlo ed anche molti, tali e quali al gatto ed alla volpe di collodiana memoria. Dobbiamo quindi essere tutti necessariamente dei Lucignolo? Ma anche no!

E’ cambiato il modo di affrontare la quotidianità rispetto a quando stavate in Italia?

Sì, il modo di affrontare la giornata è cambiato moltissimo rispetto a quando stavamo in Italia. Qui ci si sveglia con un clima da colazione in terrazza, cosa che facciamo pressoché tutti i giorni. La vita lavorativa comincia tardi, per i canoni conosciuti; un esempio, qui a Costa Teguise trovare un bar che offra una buona colazione all’italiana prima delle 9, è una vera impresa. Per vivere bene qui bisogna resettare l’orologio interno ed impostarlo sul ritmo dell’isola, altrimenti si rischia di cozzare ogni singolo minuto, contro un muro, spesso di gomma. Il lato buono è che il ritmo dell’isola lo si assimila davvero in fretta.

Dal punto di vista professionale avete notato differenze?

La fotografia, con l’avvento del digitale, è cambiata davvero moltissimo. Oggi con poche centinaia di euro acquisti una macchina fotografica che, potenzialmente, ti mette in condizione di fare moltissimo. Manca poi quel quid che il professionista ti può offrire e che, di contro, va retribuito. Qui sull’isola vi sono molto fotografi che praticano la professione e, da quel che ho visto, la situazione è più o meno la stessa che c’è in Italia, professionalmente parlando. Grosse differenze non credo ve ne siano, tranne una: qui, realizzare un servizio di matrimonio a dicembre non prevede la bardatura modello esquimese avendo, sempre e comunque, le mani gelate.

Come immaginate il vostro futuro sull’isola?

Il nostro futuro lo immaginiamo sempre strettamente legato alla fotografia, la nostra grande passione. Lo immaginiamo con molto meno stress rispetto all’Italia, con qualche servizio di matrimonio, se dovesse capitare, ma solo uno ogni tanto; servizi glamour o ritratti, in quanto durante gli scatti si instaura un bel rapporto con il soggetto e si riescono a realizzare ottimi scatti che spesso i tempi contingentati dei matrimoni, non consentono. Porteremo avanti gli ormai collaudati Photo Tour e Workshop, sia per far conoscere questa magnifica isola ai fotografi che non vi sono mai stati, sia per portarli nei luoghi più fotograficamente affascinanti d’Europa e del mondo.

Abbiamo, da ultimo, un progetto nel cassetto, organizzare in collaborazione con alcune agenzie matrimoniali in Italia, Germania, Inghilterra ed Irlanda (ma ci stiamo espandendo), la luna di miele con (secondo) matrimonio in spiaggia. Mi spiego meglio, la coppia si sposa nel proprio Paese come richiesto dalla legge, in comune o in chiesa non cambia, con tutti gli invitati che desidera; poi, da soli (o con parenti ed amici a scelta), viene qui a Lanzarote per trascorrere il viaggio di nozze (tutto debitamente organizzato), portandosi il vestito delle nozze. Una volta giunti qui, dopo un paio di giorni utili al perfezionamento dell’abbronzatura, noi predisponiamo il secondo matrimonio in spiaggia, con sessione fotografica completa, così da avere un album fotografico diverso e molto esclusivo. Una possibilità in più per chi desidera qualcosa di molto affascinante, che solo una spiaggia dorata può dare.

Un progetto bellissimo! E dei Photo Tour invece cosa puoi dirci?

I Photo Tour sono viaggi fotografici organizzati con l’accompagnamento e la consulenza di un fotografo, durante i quali vedere, con occhi diversi, luoghi già visti o luoghi completamente sconosciuti. Sono viaggi fotografici improntati non alla semplice visita dei luoghi o delle bellezze naturalistiche, ma sono bensì un’occasione per vivere appieno la fotografia. Riuscire a trasmettere le emozioni, le sensazioni e l’empatia provate dal fotografo nel momento dello scatto significa approcciarsi alla fotografia con cognizione di causa, rispettando in modo totalitario l’ambiente circostante e disponendo di tutto il tempo necessario per assimilare appieno il pathos del luogo. Durante i nostri Photo Tour, quindi, è il tempo ad essere al servizio del fotografo che è l’assoluto protagonista del viaggio e non un “semplice” turista. Noi pensiamo ad organizzare tutto, dall’accoglienza all’aeroporto, al trasporto nei luoghi dove scattare, alla pianificazione, così da essere nel posto giusto all’orario giusto, alle cene nei ristoranti caratteristici. In tal modo, i fotografi hanno tutto il tempo per concentrarsi sulla composizione della scena da ritrarre.

In parole povere, i nostri Photo Tour sono una vacanza fotografica per il fotografo, con i tempi del fotografo; a tal proposito cito una frase di Marcel Proust che, a mio avviso, definisce benissimo il concetto: “Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre,ma nell’avere nuovi occhi”.

C’è qualcosa che potrebbe indurvi a tornare in Italia?

Poche cose ci potrebbero indurre a rientrare in Italia, ci torneremo per le vacanze, per il consueto giro tra parenti ed amici e qualche scocciatura burocratica, ma per il resto, almeno per ora, non abbiamo nessuna intenzione di rientrare. Qui si sta molto bene, come ho detto, non è il paradiso terrestre o l’Eden ma, con i dovuti accorgimenti, si vive davvero molto bene.

Il mio blog qui dall’isola: http://massimopisettaphotographyblog.tumblr.com
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